STORIA D’AMORE E DI MORTI VIVENTI | RECENSIONE.

Titolo: Storia d’amore e di morti viventi
Autore: Simone Galli
Pagine: 144
Genere: Horror
Prezzo: 14,00 euro
Voto: 3/5

Trama:

Stefano, tradito e lasciato da quella che considerava la donna della sua vita, si rifugia per una settimana sui colli riminesi, in un casolare di proprietà dello zio. Qui, in solitudine, spera di dimenticare e ritrovare se stesso. Al momento del suo ritorno alla vita di prima, con terrore si rende conto purtroppo che questa non esiste più. I morti, senza che nessuno sappia il perché, hanno cominciato a risvegliarsi, a invadere le città, a mangiare umani e a trasformarli in loro simili. Stefano decide così di scendere in città alla ricerca delle persone che gli sono care per sapere se sono ancora vive: la donna che lo ha tradito, lo zio che lo ha allevato come un figlio, gli amici, i ragazzini di cui si occupa ogni giorno come educatore. In un mondo allo sbando, in cui il pericolo è dietro ogni angolo, dovrà fare i conti con zombie assassini, umani violenti e armati. Stefano dovrà imparare a gestire le complicate questioni sentimentali e i propri dolorosi percorsi individuali e soprattutto accettare che in un mondo dominato dai morti viventi è chi è ancora vivo a fare più paura.

Incipit:

I movimenti si sono fatti lenti. Le facoltà cerebrali appannate, quasi azzerate. Striscio rantolando, cercando qualcosa che riempia il vuoto dentro di me, sbattendo oggetti e qualsiasi altra cosa mi si pari davanti. Lo sguardo spento. Non mi posso ridurre così per una donna.

Recensione:

Uno scenario post-apocalittico, quello che descrive questo libro: zombi che girano per le strade, indisturbati, città senza più alcuna traccia di civiltà, abitate per lo più da non morti. I pochi vivi rimasti sono diventati pazzi, questo mondo si è totalmente trasformato. Cambiamento repentino che subisce anche il nostro protagonista Stefano in pochi capitoli (secondo me, fin troppo in fretta). Inizierà per necessità ad uccidere più zombi possibili (con la sua arma principale, ovvero il martello), sempre più spietato, diventando successivamente anche leader del gruppo che formerà. Nelle prime pagine, però, Stefano è invece distrutto dal dolore, lasciato e tradito da Noemi, che da sempre considerava donna dei suoi sogni. Per liberare la mente, trascorre una settimana tra i colli riminesi, dove si rifugia, senza cellulare ne’ connessione, ma al suo rientro lo aspetterà una spiacevole ed amara sorpresa. Il suo pensiero va subito ai suoi cari, tra cui suo zio, i suoi amici e la stessa Noemi, e partirà coraggiosamente per tentare di salvarli.

Stefano è un personaggio che non sono riuscita ad apprezzare del tutto. L’ho trovato decisamente troppo impulsivo, che si fa prendere dalla rabbia facilmente, ma che ovviamente si contraddistingue per il suo coraggio e per la sua decisione, fattori principale per cui finirà proprio per diventare il leader. Nonostante le sue scelte siano da capire, proprio non sono riuscita ad empatizzare con lui.

Oramai è innocuo. Per sicurezza spezzo gli arti rimanenti e sempre con l’aiuto della vanga lo giro sulla schiena. Continua a ringhiare e digrignare i denti nella mia direzione. La pelle è grigia, putrefatta, come se fosse morto da un pezzo. L’odore mi dà il voltastomaco. Ora quella parola posso dirla. Questo coso è un fottuto zombi. La tentazione è quella di spaccargli la testa, ma se mi sbaglio? Metti caso che ha la più strana delle malattie, già gli ho spezzato tutti gli arti, poi se lo ammazzo cosa dico al processo? Scusatemi ma credevo fosse un morto vivente?

Una storia scritta con uno stile sarcastico, soprattutto nella prima parte (nelle prime pagine ho riso veramente tantissimo!), ma che, andando avanti, diventa anche drammatico. Il libro è veloce (si legge davvero in poco tempo), le vicende le ho trovate non troppo approfondite e non mi ha preso ed emozionato come avrei voluto. Non sempre mi trovavo coinvolta, anzi le scene con gli zombi non mi hanno fatto provare troppa ansia ma non sono mancate le parti in cui provavo empatia per Stefano, come ad esempio le scene delle numerose morti (parlando di un tema simile non possono infatti mancare). Il linguaggio utilizzato è abbastanza semplice, l’ho trovato in certi punti troppo volgare per me, ma tuttavia è veramente scorrevole.

Vorrei inoltre sottolineare un altro punto per cui ero interessata a questo romanzo, ovvero la sua ambientazione. La storia si svolge proprio nei dintorni in cui vivo, la zona di Rimini e Riccione, riuscendo così ad immaginarmi meglio le vicende.

Ho le capacità per tornare in città e mettere in salvo i miei cari. Devo entrare nella loro testa e capire dove sono, rimetterli tutti insieme e trovare un posto dove rifugiarci. Tutto deve essere organizzato alla perfezione.

Una storia carina e una lettura rapita, in cui amore ed amicizia sono uniti ad un’apocalisse zombi.