RECENSIONE | NON GIURARE SULLA LUNA. ♡

Ciao a tutti lettori!

Oggi sono felicissima di poter partecipare al review party di “Non giurare sulla luna” di Chiara Rametta, edito “Lettere animate”. Ringrazio l’autrice per questa opportunità e le faccio i miei auguri per i suoi prossimi romanzi!

In più, vi ricordo che l’autrice sarà presente al Salone del Libro di Torino e qui ci sarà un incontro presso lo stand della casa editrice.

Incipit: Vagheggiavo invano con il mio mazzo di chiavi tentando di aprire il portone. Provai con l’unica chiave colorata che avevo, non ricordo se fosse viola, e la infilai forzatamente nella toppa una volta, poi due e tre. Scoppiai in una fragorosa risata isterica quando riuscii a capire che era quella sbagliata. Mi zittii da sola qualche secondo dopo, riprovando con un’altra chiave che forse avevo già testato prima, senza risultati.

“Non giurare sulla luna” è il primo romanzo pubblicato da Chiara Rametta (autrice emergente e già nota per gestire dal 2016 il blog letterario ‘Living among the books’), ed appartiene ad un genere che solitamente evito: i romanzi rosa. Ma per questo romanzo ho fatto un’eccezione, un po’ perchè seguivo, prima della sua pubblicazione, l’autrice, un po’ perchè, letta la trama, mi ha subito ispirato.

Ecco la sinossi:

Genitori assenti e separati, pochi amici, ma buoni; Annabelle sta per affacciarsi nel mondo degli adulti e ha capito che il liceo è una dura palestra di vita, dove solo il più forte e sfrontato vincerà. Conta i giorni e le ore che la separano dalla sua nuova vita. Ma qualcosa di imprevedibile mescolerà le carte in tavola. Nello scenario di un Verona romantica, tra versi di Shakespeare e dipinti seicenteschi, conoscerà Giacomo, per gli amici James. Sembrerebbe essere perfetto se non fosse per il grande segreto che nasconde. Ma la vita di Annabelle si intreccerà con quella di Tommy, un ragazzino vittima di bullismo. Tutto prenderà un piega inaspettata e Annabelle si troverà a fare i conti con i demoni del suo passato, che hanno condizionato il suo percorso liceale. È davvero possibile distinguersi dalla massa?

Il libro parte illustrando la difficile situazione di Annabelle all’interno della sua città natale, Taormina, e del suo senso di oppressione. Per una serie di motivi, invece di prendere un aereo diretto a Londra, si trasferirà a Verona, dove la sua vita cambierà del tutto. Già dalle prime pagine, emerge la complicata vita della protagonista, con la sua voglia di andare via: questo colpisce il lettore, che subito viene rapito dalla lettura.

Il libro è composto da 216 pagine e si legge in davvero pochissimo tempo: anche io, una lettrice lenta, sono riuscita a concluderlo in pochissimo tempo (quattro giorni). Lo stile di Chiara è davvero scorrevole, il linguaggio utilizzato è semplice anche se, leggendo, ho riscontrato delle ripetizioni. Ad esempio, ho notato che venivano utilizzate le stesse metafore nel corso della narrazione e questo mi ha dato fastidio, ostacolando leggermente, ma non troppo, la lettura.

Sfortunatamente, un’altra cosa che non mi è piaciuta affatto è la protagonista: ho provato in tutti i modi di connettermi con lei, ma non c’è proprio stato verso – questo credo che sia un mio limite, in quanto raramente mi piace il personaggio principale di questo tipo di romanzi.

Ultima nota negativa che devo riscontrare – e anche questa, puramente soggettiva – è stato il finale. Non me lo sarei mai aspettato di questo tipo, l’ho trovato un po’ troppo forzato, per così dire, non mi ha convinto.

Ora che ho finito di elencare gli aspetti negativi, mi concentrerei su quelli positivi: infatti, questo romanzo, nonostante tutto, mi è piaciuto molto!

Quello che tutti chiamano come il peggior nemico dell’uomo, il Tempo, mi aveva aiutato a capire quanto fosse insignificante il giudizio degli altri, di quella gente vuota, triste e insoddisfatta. In questo mondo in cui è più importante apparire che essere, io mi sentivo un pesce fuor d’acqua.

Prima di tutto, i temi trattati in questo romanzo sono molto toccanti e mi hanno davvero colpito: come già detto prima, ci si focalizza sul il sentirsi rifiutati dalla società, esclusi e derisi, ma, soprattutto, sul bullismo, che possiede un ruolo centrale in questa storia. La stessa Annabelle ha subito episodi di questo tipo. Inoltre, a Verona, incontrerà Tommaso, un ragazzino di 13 anni a cui si avvicinerà proprio per questo motivo. Le loro due storie si intrecceranno e ho apprezzato davvero tantissimo come il loro rapporto si sviluppa, includendo, poi, anche James (il protagonista maschile di questa storia) e come cercheranno di aiutarlo. Ma non tratta solo di questo: è anche una storia di lutto,di problemi familiari, di crescita.

Le ambientazioni hanno una loro importanza in questa storia e le ho sentite particolarmente. Mi sono immersa nelle atmosfere di Verona, quasi come se ci fossi stata anche io.

Parlando dei personaggi, mi è piaciuto James, che non rappresenta affatto il clichè “bello, ma stronzo”, ma anzi, è qualcosa di più, possiede una propria storia e un proprio passato che lo segna. Ho apprezzato Simone e il suo senso di protezione verso Annabelle, facendomi desiderare un amico proprio come lui. Della protagonista (nonostante non mi sia piaciuto il suo personaggio in generale), ho amato il fatto che scrivesse, me l’ha fatta sentire più vicina a me.

Mi sentivo imprigionata in una gabbia, avrei potuto urlare più forte che potevo, con tutto il fiato che avevo in gola, ma nessuno mi avrebbe mai sentita. Le pareti della mia prigione mentale erano insonorizzate, forse.

Il mio voto finale per questo romanzo è 3.7 stelline su cinque (all’inizio avrei voluto dargli le quattro stelline piene, ma non l’ho fatto per i motivi già spiegati!).

Consigliato a: gli amanti del genere o tutti quelli che hanno voglia di perdersi, per qualche ora, leggendo di una storia d’amore e di amicizia che, però, insegni comunque qualcosa.

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-@angelastories.