QUEL FIGLIO NEGATO | RECENSIONE.

Titolo: Quel figlio negato
Autore: Francesca Ognibene
Pagine: 142
Genere: Fiction
Prezzo: 16,00 euro
Voto: 3.5/5

Trama:

Molte sono le donne che non possono soddisfare il proprio desiderio di maternità. Il dramma che le avvolge, però, risveglia in loro una forza straordinaria, fino a quel momento sconosciuta. Donne che non si arrendono a un destino avverso e provano a realizzare il proprio sogno affrontando ostacoli e difficoltà. Dopo essersi avvicinati alla procreazione assistita, Virginia e Federico credono di aver trovato finalmente una soluzione nell’adozione, nonostante l’intricato sistema italiano. Credono però, perché anche questa porterà gravi complicazioni per la loro vita e quella della piccola Giulia. Una storia attuale e universale, d’amore materno e speranza, di lotta e protezione.

Incipit:

Ho iniziato a volere un figlio da quando a sette anni coprivo con un fazzoletto di cotone le mie bambole per non far prendere loro freddo. Perché è da lì che è venuto fuori che occuparmi di un altro essere umano e renderlo felice, avrebbe potuto rappresentare un motivo di contentezza anche per me.

Recensione:

La storia racconta di Virginia e Federico, marito e moglie, il cui unico desiderio è diventare genitori. Si parla della loro frustrazione e tristezza poichè – nonostante ci provino in tutti i modi – non riescono ad avere un figlio, della loro felicità forzata davanti ad amiche, signore che invece riescono senza troppi sforzi. Virginia è il personaggio su cui ci si focalizza maggiormente, è una donna che si autodefinisce debole, che non riesce a superare questo dramma. Diventa il fantasma di se’ stessa, non riuscirà più a gioire di nulla. L’avere un figlio rappresenterà, per lei e Federico, un’ossessione, vorrebbero donare tutto l’amore che possiedono ad un bambino, ma il destino glielo nega. Il vero protagonista di questo libro – almeno per una sua prima metà – è proprio quel figlio che non riesce ad avere, il figlio negato (e da qui il titolo di questo romanzo), su cui, agli inizi, Virginia si ritroverà a fantasticare. Immagina di dargli tutto il suo amore, di educarlo, di consigliargli. La coppia si ritroverà quindi a tentare più volte la procreazione assistita, nonostante problemi economici e nonostante ogni volta sia una nuova delusione.

Quanto vuoto nella mia anima. Che senso di smarrimento. Ma perchè tutti i nostri duri sacrifici non sono stati ripagati? Per la maggior parte delle donne è così semplice. 

E’ una storia di sacrifici e speranze, di illusioni e di pianti, di momenti di gioia e bugie, di trattamenti e di amore. Parla una tematica seria e straziante in modo delicato, analizzando i sentimenti di Virginia e Federico e descrivendo il loro difficile percorso. Un romanzo molto profondo e commuovente, che fa sicuramente emozionare in alcuni punti (come la fine o il suo inizio), ma che si legge anche molto velocemente. L’ho letto infatti in soli due giorni.

Ciò che non mi ha convinto del tutto di questo libro è stato, in alcune parti, lo stile troppo semplice e sbrigativo. Alcune situazioni che potevano, secondo me, essere approfondite meglio, le ho trovate frettolose. La storia copre un lungo lasso di tempo – circa dieci anni – e a volte questi non sono descritti al lettore (ad esempio, viene descritta com’è cambiata la situazione dopo mesi o anni): personalmente, non mi è piaciuto troppo e avrei voluto più dettagli.

Sembrava troppo bello per essere vero. Almeno nella nostra vita. Non si poteva andare avanti con questa piccola grande felicità? Reggere le redini di un percorso meraviglioso a cui dovevamo fare attenzione e curare con le nostre tremolanti mani di nuovi genitori. E invece niente. (…) E’ come un carcerato con fine pena mai. Dobbiamo espiare chissà quale colpa per tutto il tempo della durata della nostra vita e alla fine non ci sarà un premio ma solo la morte.

E’ comunque una storia assolutamente valida, che colpisce per la continua speranza (uno dei messaggi principali) dei genitori, anche dopo i momenti bui infatti la sanno sempre recuperare. A tratti profondo e commuovente, dopo tutte le loro sofferenze riusciranno ad avere una personale rivincita. Ma il libro si conclude con un finale amaro e crudo, in cui si faranno nuovamente i conti con il destino. E’ una conclusione che colpisce il lettore, che presenta una bellissima riflessione finale, che ho amato, su tutto il contenuto del libro.

Un romanzo drammatico che sottolinea tutta la forza che Virginia e Federico riescono ad avere, un discorso che si può anche estendere ad alcune sfortunate coppie dei nostri giorni.