I GIOCHI DEL FATO E GLI SCHERZI DELLA MENTE || RECENSIONE.

Ciao a tutti lettori! Oggi vi porto la recensione di “I giochi del fato e gli scherzi della mente” di Massimiliano Irenze, che ringrazio per aver collaborato con me.

 

Autore: Massimiliano Irenze

Genere: Thriller

Casa editrice: Del Bucchia

Pagine: 312

Voto: 3.5/5

 

 

Trama: 

Marco Princivalle, un impiegato dalla scarsa autostima che ha due racconti nel cassetto, è da anni amante di Linda. Questo ruolo però, essendo follemente innamorato di lei, ormai gli sta stretto. Diventa così sempre più oppressivo fino a indisporre l’amata che sceglie di allontanarsi da lui. Attanagliato dalla sofferenza, Marco – per via della sua debolezza caratteriale, che lo fa sentire perso senza di lei – non riesce a accettare questa separazione: decide allora di rapirla e di portarla nella tavernetta di casa sua dove la reclude mettendole una catena alla caviglia. Avendo paura che lui le possa fare del male, la ragazza – per prendere tempo – farà leva sulle sue aspirazioni da scrittore e lo convincerà ogni sera a leggere con lei i suoi scritti.

Recensione:

I giochi del fato e gli scherzi della mente racconta la storia di Marco Princivalle – anche chiamato Princi – e viene alternata con i suoi suoi racconti, che costituiscono la maggioranza del libro. Il primo è incentrato sulla morte e seguiamo la vita di molteplici personaggi che, in una festa fatale, si intrecceranno. L’ho preferita di gran lunga rispetto al secondo, che invece tratta degli effetti delle droghe. L’ho trovato, infatti, abbastanza confusionario e meno coinvolgente. Entrambi i racconti sono composti prevalentemente da scene brevi.

Mentre la storia di Marco mi è piaciuta: è un personaggio insicuro, dotato di una debolezza caratteriale – che scopriamo all’interno del libro – che lo spinge anche a compiere azioni “malate”. Mi ha colpito, penso sia particolare e interessante leggere di lui, non ho mai letto di tanti personaggi simili. Successivamente aver tentato il suicidio, rinchiuderà nella sua tavernetta Linda – ormai da anni la sua amante – e qui la ragazza, disperata, ascolterà giornalmente racconti sui suoi romanzi.

Cos’è che alimenta la sua ansia in maniera così incontenibile? La paura! Paura di cosa? (…) Paura del silenzio sovrumano della solitudine. L’ansia arriva da lì. Cosa rappresenta quel silenzio? La morte? Lui non ha paura di morire, ha anche tentato il suicidio. Non la morte fisica, allora, ma qualcosa che mangia il suo spirito: il vuoto! Come fanno le persone che riescono a stare sole a lungo? Come fanno gli eremiti di fronte a quell’enorme nulla cosmico?

Lo stile dell’autore è veloce, tanto che ho letto questo libro in un tempo brevissimo, quattro o cinque giorni. Considerato le difficoltà che generalmente ho nel leggere i pdf e il fatto che siano stati giorni impegnatissimi – tra verifiche e interrogazioni – non posso fare a meno di dire che è una lettura che vi consiglio per periodi di questo tipo. Infatti, possedevo una reale curiosità nello scoprire che cosa sarebbe successo – calata, come già detto, sfortunatamente, verso la fine. Secondo me, però, l’autore ha trattato alcune parti in modo troppo frettoloso e questo ha fatto sì che a volte mi confondessi tra i personaggi.

Comunque, nonostante sia un thriller, leggendolo, ho provato solo, come già detto, curiosità ma nemmeno un briciolo di ansia, che invece dovrebbe essere un elemento fondamentale per qualsiasi libro di questo genere.

Infine, tutto sommato, è una storia molto carina, che non vi consiglio assolutamente, ma che nemmeno sconsiglio. Spero che siate riusciti a farvi un’idea su questo romanzo e che questa recensione vi sia piaciuta!

-@angelastories.